«Ma tu che ne sai di me?!» Rispose Electra irritata guardando Marte dritto negli occhi color del mare. «Lo vuoi capire che sei tu che metterai a rischio tutti noi!» Electra arretró di qualche passo indietro incredula, non credeva possibile che Marte la stesse accusando di essere l'ago della bilancia, di essere colei che deciderà le sorti del mondo dei mezzosangue. «Io non appartengo nemmeno ad una casa, come potrei mai io essere quella persona?!» Strinse i pugni lungo i fianchi sino a far diventare le nocche bianche e ad infilsarsi le unghie nella carne dei palmi. Era furiosa e adirata, era stata tradita da tutti coloro che sino a poco tempo prima erano stati la sua famiglia. «Sei figlia di Atena! Non ti basta questo?» Sapeva che non era vero in cuor suo, tutti quei sogni, incubi che la perseguitavano di certo non poteva essere Atena sua madre. Il figlio di Ares si avvicinó cosí velocemente che non ebbe il tempo di scansarsi che lui le prese le guance con una mano e la guardó negli occhi, in quegli occhi che lei si era ripromessa di non perdersi piú, lo doveva alla sua migliore amica Olimpiade. Una promessa é pur sempre una promessa se poi fatta con il sangue lo era ancora di piú.