Un gruppo di giovani si ritroverà, per caso o per necessità, a seguire un folle e visionario progetto teatrale, condotto da uno squattrinato artista, Antonio Voliero, e la sua seconda in comando Anita Favalli. "Tutti possoni dire qualcosa, ma in pochi parlano veramente".
Questa è una storia di formazione, spesso cruda, ingiusta e disillusa, ma impreziosita da personaggi che non hanno voglia di arrendersi. Alcuni scopriranno l'amore, altri conosceranno per la prima volta sé stessi, tutti, senza eccezioni, saranno costretti a cambiare. E ciò spero valga anche per voi lettori.
"I Teatranti Di Rivarossa" è un progetto nato dalla necessità di esprimere qualcosa di diverso dal mio solito, che fosse affine a molte altre letture, ma pur sempre personale. Io non sono nessuno, ma ho avuto l'onore di studiare recitazione e interagire con professionisti, e aspiranti attori, che, in un modo o nell'altro, mi hanno portato qui. A scrivere queste pagine. Ad avere un pensiero e condividerlo.
Queste pagine, quindi, sono in un certo qual modo dedicate a chiunque viva, o voglia vivere, questo atroce, crudo e spietato mondo, intervallato da pochi, ma intensi ed indelebili, momenti "felici".
"Non so come mi sia venuta l'idea di mettere per iscritto la mia storia. Posso dare la colpa all'insonnia o alla semplice monotonia della vita. L'unica cosa di cui sono assolutamente certa è che, ora che ho iniziato, non posso più fermarmi. Sarebbe scorretto nei confronti di chi sta già leggendo queste poche righe ed è curioso di scoprire cosa accadrà.
Ho avuto a disposizione una sola occasione per rinascere e posso dire di averla sfruttata a pieno, sotto ogni punto di vista.
In questo diario resteranno impresse le mie esperienze vissute lo scorso anno in una piccola cittadina sperduta tra i boschi e, se deciderete di andare avanti a leggere, vi assicuro che non tralascerò nemmeno un dettaglio.
Se doveste chiedere di me in giro, quasi sicuramente vi direbbero che sono la classica brava ragazza di campagna, amichevole e lavoratrice, ma non fidatevi di chi non mi ha mai conosciuta davvero. Chiedo scusa in anticipo a chi non dovesse piacere questa storia, ma vi prego di leggerla fino all'ultima pagina. Racconterò la verità e voglio che tutti sappiano.
Mi chiamo Sunday, ho 22 anni e questa è la mia vita, raccontata in prima persona."