Tra le metafore, quella del "cerchio" è la mia preferita in assoluto.
Funziona così, per dire: tu corri, corri tanto, corri in avanti, corri lontan*, scappi, sfuggi da qualcosa che non vuoi ti tocchi, non importa cos'è. Poi arrivi, e ti fermi. Ed è solo quando sei lì che ti rendi conto di quanta strada tu abbia fatto, e di come questa, alla fine del suo -o tuo- percorso, ti riporti sempre lì, al punto iniziale, a quello di partenza, a quello da cui hai fatto il possibile per allontanarti.
Allora che fai? Che ti rimane da fare?
Corri, corri di nuovo, sperando che stavolta ti porti altrove, e corri, sì, corri lungo il cerchio.
Maggio, 2020
Credo sia abbastanza ovvio...
Siccome Papá Riordan è un piccolo -grande- figlio di *inserire nome della città del cavallo* ha gentilmente omesso la parte dove Will e Nico si mettono insieme.
Quindi, ecco come la vedo io.
In più ci saranno altri capitoli con momenti sconnessi tra di loro, senza un particolare filone. Solo momenti dolci.
Piccola precisazione: in questa storia Will ha 18 anni e Nico 16 perché ho deciso così. Grazie dell'attenzione.
NESSUNO è obbligato a leggere. Per cui se non ti piace il genere è okay, ma almeno non essere masochista e sadico, e evita la storia del tutto. Graize.
Per chi è ancora qua, iniziamo!