I mesi seguenti passarono inesorabilmente lenti. Scuola, casa e lezioni di pianoforte. E , nonostante apparentemente avessi tutto ,una solida famiglia alle spalle che non mi faceva mancare nulla, ottimi voti e buoni amici, mi sentivo a disagio. Mi mancava qualcosa, qualcosa per cui avrei fatto di tutto pur di trovarla. Avevo un piccolo vuoto dentro di me, vuoto che poteva essere colmato in un solo modo. Non sapevo se , facendo quello che stavo per fare, avrei trovato la felicità, non sapevo se fosse la cosa giusta da compiere, ma di una cosa ero certa: era ciò di cui avevo bisogno. Solo così avrei potuto mettermi in gioco, scoprire più di me stessa e uscire dal guscio che da troppo tempo non faceva altro che soffocarmi e opprimermi. Forse un giorno avrei disperatamente rimpiato questa decisione, forse avrei sofferto di più di come già non stessi facendo in quel momento, ma non mi importava. Avevo bisogno di un viaggio, non solo per trovare i miei veri genitori , ma per trovare me stessa. Per scoprire quale sarebbe dovuta essere la mia strada.