Bughead- poteri sovrannaturali 💥
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Ongoing, First published Jun 03, 2020
questa storia prende spunto dal film "Darkest minds "
dove ce un epidemia di una malattia mortale per gli adolescenti e solo il 2% di essi sopravvive, e quelli che sopravvivono a questa malattia sviluttano dei poveri sovrannaturali. L'esercito raccoglie in campi di lavoro questi ragazzi, classificandoli per colore a seconda del potere che possedevano. 

Verdi: innocui, super intelligenza
Gialli: pericolosi, potere di controllare l'elettricità 
Blu: pericolosi, potere di controllare il vento
Rossi: letali, potere di leggere nel pensiero e telecinesi e più veloci del normale

non è proprio cosi nel film comunque.
in questa storia betty è una ragazza molto ribelle e vivace di più o meno 17 anni ha passato l'infanzia a scappare da una casa famiglia all'altra dato che ognuna di queste la trattava male, e si è orfana. essa sopravvive alla malattia.
jughead è un ragazzo di 18 anni anche lui sopravvissuto lui è un arancione e essendo molto furbo è riuscito a scappare da il campo dove lo avevano messo perché essendo definito letale aveva paura che lo avrebbero ucciso.
e niente è molto intrigante come storia e contiene anche parti hot😚
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#67archie
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28 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.