Un ragazzo è appena morto, schiacciato dalla sua stessa mente. Amalia non riesce ad amare la propria ragazza e cerca di farla scappare via. Oliver ha settant'anni, una vita noiosa, pallida, le vene gonfie e blu sotto la pelle diafana. Ogni giorno si chiede come sarebbe tagliarle.
Ni deve compiere sei anni, ha paura, non vuole crescere, si siede davanti alla grande porta rossa a piangere ogni notte, poi, capisce cosa fare.
Gloria, Julia, Anna, ogni notte lei ha un nome diverso e un cliente diverso, odia la propria vita ma finge che sia tutto okay, finché il vaso non solo trabocca, ma si schianta, si spezza e distrugge qualsiasi cosa.
Sogni, allucinazioni, voci, malattie, tante malattie, intrecciate come il migliore dei cesti di vimini, come un braccialetto di fili di lana. Il desiderio di scappare, di piangere, di urlare, di morire.
Fili e fili intrecciati tra di loro, stanchi, sbattuti ed usurati, fili di un bracciale pronto a rompersi.
La vita è solo una matassa di fili aggrovigliati.
Non è adatto a bambini o persone facilmente impressionabili. Non segnalate, grazie.