Mrs SORAJA

~«Ti ricordi la signora Monroe, quella stecca da biliardo con gli occhi tondi come due mandarini e la dentatura sbilenca da puledra fuori di senno?
Ecco, l'ho uccisa.»
Resta aggrappata al suo braccio nella speranza di cogliervi anche il più piccolo guizzo, ma l'uomo nel letto non si muove. Continua a dormire, soporoso, fra quelle lenzuola di un grigio asettico, incurante dell'agghiacciante rivelazione che Soraja gli ha appena vomitato addosso.~

Ci sono persone capaci di farsi scivolare tutto sulla pelle. Altre, per un po' di tempo, serbano rancore per i torti ricevuti.
Poi, c'è quella esigua e invisibile fetta d'individui che, nella penombra della loro stanza, stretti a un cuscino di piume danesi, con una tazza di tè ai mirtilli fumante sul comodino, orpellano le pagine di una minuta agenda floreale con i loro eleganti svolazzi sanguigni.
Un nome inciso sulla carta che, feroce e inaspettato, muta in arido epitaffio di rivalsa.

Questa è la storia di Soraja, Mrs Soraja. Una dolce e affettuosa maestra d'asilo che, quando l'eco del buio chiama, lei - con un fiore nello zaino - accorre.
Più nera della notte.