I CAN BE YOUR HERO BABY.
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Ongoing, First published Sep 05, 2014
"Penso che io e te dovremmo scopare." Mi giro di scatto verso di lui e lo fisso con espressione sconvolta, per poi scoppiare in una fragrante risata.
 "Scusami?" Chiedo credendo di aver capito male la sua affermazione.
 "Dovremmo scopare." Ripete sorridendo maliziosamente. E' serio?
 "E sentiamo, perchè?"
 "Per risolvere i nostri problemi."
 "Prima cosa vorrei ricordarti che hai una ragazza, seconda cosa i problemi non si risolvono facendo sesso." Spiego rossa in viso un po' per il caldo e un po' per l'imbarazzo.
 "Ed è qui che ti sbagli. Il sesso è l'unica cosa che abbiamo in comune, ed inoltre ci aiuterebbe a sfogarci." Spiega pienamente convinto della sua teoria. Scoppio a ridergli in faccia, chiedendogli di smetterla di comportarsi come un pervertito. Sul suo viso si dipinge un'espressione falsamente offesa, come se la parola pervertito non faccia parte della sua personalità. Sempre che lui abbia una personalità, si intende.
 "Il fatto che mi piaccia fare sesso non fa di me un pervertito." Si difende portandosi entrambe le braccia ai fianchi.
 "No, fa di te un porco che pensa con il proprio pisello."
 "Quanto sei acida."
 "Sei tu a rendermi così, Styles."
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29 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.