Un solo sguardo può catturarti, incatenarti negli occhi dell'altro. Può significare tutto, può comunicare tante emozioni o una sola. Può mettere paura o, nei casi più belli, quelli da romanzo, farti innamorare. A Jimin bastò un solo sguardo per innamorarsi di Yoongi, in una normalissima giornata d'inverno, sotto i fiocchi di neve che cadevano sui loro corpi infreddoliti. A Yoongi bastò un solo sguardo per perdersi negli occhi di Jimin, quel bellissimo uomo dalle guance e dal naso rosso per il freddo, avvolto in una sciarpa e dei guanti di lana. Ad entrambi bastarono dei baci per amarsi, delle semplici carezze che fecero diventare quelle le ventiquattro ore più belle di tutta quanta la loro vita.
Jimin vive a Busan, ma più volte al mese parte per Daegu dove incontra il suo migliore amico, Taehyung. La loro amicizia nacque quando erano all'asilo, ma non si è mai interrotta e anche quando Taehyung si è trasferito, hanno continuato a sentirsi e a vedersi, e questo ha permesso a Jimin di fare una nuova conoscenza: l'uomo che trova ogni volta che va a Daegu e che sparisce appena distoglie lo sguardo. La prima volta i loro sguardi si sono incrociati in una fredda giornata d'inverno, sono rimasti secondi interminabili a fissarsi, poi è stato distratto da Taehyung e lui è sparito. Così succede tutte le volte: Jimin va a Daegu, esce con Taehyung, vanno in un posto, intravede l'uomo misterioso, si guardano, Taehyung distrae Jimin e l'uomo misterioso sparisce. Jimin è intenzionato a scoprire chi sia quel bellissimo uomo che l'ha stregato fin dal primo sguardo, e di certo non si fermerà, a costo di impiegare tutta la vita a comunicare con lui solo con degli sguardi.