«Lo sai...» abbassò il viso e i suoi tratti raffinati mi piovvero disgraziatamente sulle pupille, «Stamane mi hanno portato i tuoi... ossequi.» Rimarcò a timbro basso quell'ultima parola, la spinse melliflua tra le labbra e io la sentii avvilupparmi le viscere, all'altezza del basso ventre. Feci automaticamente un passo indietro. Sbattei le palpebre, il fiato arrancato in gola: «Eh?» Sospinsi le sopracciglia verso il basso, interdetta. Di che stava parlando? Lui comunque al mio viso confuso non fece caso. Non ci faceva caso mai. Ma proprio a me, in generale. Rimase rilassato e imperturbabile, le labbra distese in un sorriso leggerissimo. «Stamane sai, all'entrata dell'Università mi hanno fermato delle ragazze.» celiò, il timbro sempre soffice. «Buon per te.» gli graffiai contro subito, già stanca di lui. Perché Michelangelo era così... Michelangelo stancava. Stancava guardarlo, stancava parlargli. Stancava così tanto da farmi sciogliere le ossa. Era avvilente il peso vacuo del suo sguardo... semplicemente insopportabile. E la cosa peggiore era che lui... lui lo sapeva. E continuava, in quella sua gentilezza sintetica, gli occhi due soli freddi quando si trattava di me: «No davvero...» continuò, come se io non avessi neanche fiatato, «Mi hanno raccontato una cosa curiosa.» Ma io ero già piena. Così piena di lui che non potei far altro che sbroccare. «Risparmia questi giri di parole.» mi irrigidii, tutta tesa verso di lui, «Sì, ho detto che sei un coglione. Qualcuno doveva pur informale quelle povere illuse.» ~🌪🔥~ • TRAMA nel primo capitolo 👁
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