9 marzo 1998. Cristina. Brutti voti. La tipica ragazza con genitori separati che lavorano e mai presenti. Figlia unica. Nessun amico. Paura dell'amore. Insomma, si direbbe un disastro, no? No, dentro di lei sapeva di non esserlo, ma la società opprimeva i suoi pensieri e lei alla fine, gli dava retta. Cristina invece di uscire e andare a divertirsi con gli amici, passava le giornate a casa, magari a leggere, o a disegnare, con le cuffie e i coldplay a tutto volume. Andava al liceo artistico, teoricamente quest'anno avrebbe dovuto frequentare la terza liceo, ma la sua pagella deciso di no, bocciata. Tac, ennesima illusione, ennesima delusione. Credeva realmente di potercela fare.