Diana Izabelle Bennett ha solo 10 anni quando, a seguito di un tragico incidente col fuoco, rimasta orfana, è costretta a trasferirsi da S. Francisco a Vancouver, in una piccola zona di campagna, ospitata da una lontana zia vedova di cui, fino a quel momento, non sapeva nemmeno dell'esistenza. Tutto ciò che porterà con sé da S. Francisco è relativamente poco: un bagaglio di ricordi, una promessa da mantenere e una bruciatura sul polpaccio a cui farà poco caso. Diana è una vera e propria forza della natura, dotata di un'immaginazione e di una considerazione della vita tanto da stravolgere le consapevolezze di chiunque si ritrovi a condividere il suo cammino. Presa di mira dai suoi vecchi compagni, che le hanno inculcato false certezze sul suo aspetto e sul suo modo di essere, sarà invece adesso più semplice per lei puntare ad un nuovo inizio: conoscerà l'amicizia, il bene e anche un tipo di bene un po' più importante, ovvero l'amore. Si ritroverà ad essere innamorata senza saperlo e verrà improvvisamente travolta dal suo stesso sentimento. Ma la vita in campagna non è fatta solo di gioie, perché Diana verrà messa di fronte ad un altro tipo di dolore che troverà continuità con quello della scomparsa dei suoi genitori e che, ad un certo punto della sua storia, le farà pagare le conseguenze dei traumi del passato che fino a quel momento erano stati repressi. Ma Diana aveva giurato che mai si sarebbe persa e che, se l'avesse fatto, sarebbe stata capace di ritrovarsi. Illusioni di una (im)perfetta esistenza non è solo la storia di una sofferenza troppo grande per una bambina, che ha comunque imparato a gestirla a modo proprio, la storia di una grande amicizia o quella di un grande amore. Illusioni di una (im)perfetta esistenza è tante di queste storie assieme e molto altro ancora. Questa è la vita di Diana, o almeno una piccola parte: qualche anno per ritrovarsi, perdersi, e poi ritrovarsi ancora con le persone giuste al proprio fianco.
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