«Ti amo», dissi in un sussurro mentre il ragazzo riapriva gli occhi.
«Ti amo anch'io, Tae», rispose sorridendo debolmente e in quel momento, guardandolo, mi resi conto che mai nessuno avrebbe potuto essere come lui, mai nessuno avrebbe potuto farmi innamorare come ci era riuscito lui, perché quel ragazzo dai capelli castani, le mani come quelle di un bambino, gli occhi stretti che si chiudevano quando rideva, il suo dente leggermente scheggiato e le sue labbra carnose era semplicemente se stesso e, per questo motivo, semplicemente perfetto a modo suo: il suo modo di fare calmo e pacato, la sua voce sottile e delicata e il suo essere sbadato e combina guai mi aveva attratto sin dall'inizio, e tutto ciò non sarebbe mai cambiato.
~one shot.
~boyxboy.
~soft.
~ completa ~
[...] Rimasero immobili per minuti interminabili, gli occhi di uno puntati sulla pelle marchiata dell'altro. Il rumore sordo del vento li cullava, mescolando i loro dolori squarciati che erano stati muti e nascosti per decisamente troppo tempo. Quei dolori oscuri che si portavano dentro e che li avevano segnati per l'eternità. Quella ferita profonda che, anche se guarita, prudeva al cambio delle stagioni, strappando via i punti cicatrizzati, riprendendo a sanguinare di un dolore violento, vivido, che li portava a desiderare di strapparsi il cuore dal petto.