Una lacrima, pungente come l’aria, scese lungo il suo viso perfetto, lasciando un segno del suo passaggio, come una cicatrice che racchiudeva in sé un ricordo indelebile. Poi un’altra. E un’altra ancora. Sentiva freddo, ma non era il clima di quelle acque a gelarla. Era lei che era fredda. Vuota. Lei, che per tutti era fuoco, in quei momenti diventava solo il lucignolo di una candela spenta. Si strinse nelle spalle, mentre il pianto aumentava. Con gli occhi appannati, alzò il volto al cielo, alla ricerca della stella più luminosa, che per lei aveva sempre rappresentato la figura della madre. Ma non c’erano stelle quella notte, perché le nubi portate dal vento freddo celavano la luce degli astri portatori di gioia per gli uomini. Era come se anche il cielo stesso fosse in lutto. A volte, però, quello che cerchiamo nelle stelle, possiamo trovarlo anche sulla terra. Basta solo accorgersene.