Frode sogna da anni di ricorrenti sconosciuti che muoiono davanti ai suoi occhi. Avendo da tempo concluso che la sua unica soluzione sia quella di conviverci, conduce la sua vita destreggiandosi fra clienti esigenti, un fratello troppo annoiato e una sorella che passa le sue giornate a dimostrare al mondo che non deve guardarla dall'alto in basso. Quando però alla mischia si uniscono un inquietante signore e degli ancora più inquietanti rapitori, la sua vita prende una strada che non è del tutto convinto di voler percorrere.
Questo fino al momento in cui i protagonisti dei suoi sogni iniziano a diventare reali, dove capisce che forse è ancora in tempo per salvarli. Da cosa, avrebbe però preferito non scoprirlo.
In alternativa,
Frode e l'essere troppo vecchio dentro per poter affrontare quello che gli sta accadendo, ma l'essere anche incapace di dire di no e quindi ritrovarcisi dentro lo stesso.
Dal secondo capitolo:
"«Sei peggio di papà» commentò Camula, tirandogli un cuscino, che per le cronache future evitò agilmente e senza versare un goccio di birra. Le altre versioni erano pure e semplici calunnie.
«Sei arrabbiata con la verità, non con me e lo sai» osservò, asciugando il liquido che si era rovesciato sul pavimento. Quando ebbe finito di tamponare, con quello che sperava con tutte le sue forze fosse un fazzoletto, sentì una mano appoggiarsi sulla sua guancia. Incrociò gli occhi ambrati di sua sorella mentre gli strofinava il pollice sotto l'occhio. Poi ritrasse la mano, guardando la macchia chiara che le si era formata sul polpastrello.
«Ancora incubi?» gli chiese, preoccupata, pulendosi dal fondotinta."
Questa saga non s'ha da fare.
Ma io la farò lo stesso.