"Non dovresti essere qui." mugugnò esasperato.
"Come scusa?" domandò l'altro, sorpreso.
"Non dovresti essere qui, con me, dovresti star correndo come tutti gli altri." concluse.
Il giovane continuò a guardarlo da sotto la piccola visiera del cappello, impedendo a Harry di poter ricambiare lo sguardo, poi rise, soffiando fuori l'ultimo sbuffo di fumo che era riuscito a conservare in gola.
"Non dovrei essere da tante parti in tanti momenti, in guerra piuttosto che al fianco della mia famiglia, eppure ho appena condiviso attimi sottratti di vita con un perfetto sconosciuto tramite un sigaro sgualcito, nell'incertezza del domani, senza sapere per quanto ancora respirerò la tua stessa aria, per quanto ancora ti potrò guardare negli occhi...per cui, credo siamo pari."
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