Il posto che ho tenuto per te

Milo ha 19 anni, vive in un piccolo paese del centro Italia e sa bene cosa significhi sentirsi soli. Cerca di offuscare quel pensiero, esce spesso con gli amici e si sforza di divertirsi come ha sempre fatto, ma il peso della solitudine grava comunque sul suo petto e non lo lascia respirare. La realtà in cui vive lo opprime, lo annienta. Non trova spazio per i propri pensieri, e non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel.

Finché un giorno la sua vita non viene completamente stravolta.
Un virus ha colpito l'Italia e il governo si occupa di evacuare i cittadini: Milo e la sua famiglia sono costretti a trasferirsi nel Midwest, Stati Uniti, dove vivranno in un contesto assolutamente surreale.

Per Milo si tratta di una possibilità di rinascita. Spera che il Midwest possa rappresentare la sua salvezza, ma non immagina nemmeno che sarà molto più di questo: vi troverà un rifugio e una nuova parte di sé, imparerà a conoscersi e a scoprirsi. Su consiglio di sua madre, inizierà a scrivere un diario con lo scopo di registrare lo straordinario corso degli eventi, ma si ritroverà ad annotare su ogni pagina lo stesso nome: Thomas.

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Deliberatamente ispirato all'esperienza di reclusione dovuta alla pandemia da Covid-19.