-STORIA COMPLETATA!-
TRAMA:
"Sono solo delle stupide ripetizioni. A cosa mi servono se non ho voglia di studiare?"
Era sempre questa la risposta che dava Niccolò al padre quando quest'ultimo gli proponeva una serie di persone che avrebbero potuto aiutarlo a recuperare i brutti voti.
"Studiare è importante Niccolò!"
"Ma io voglio suonare, fare musica! Non mi importa della scuola!"
"Allora facciamo così: tre giorni a settimana di ripetizioni e ti iscrivo al conservatorio di Santa Cecilia, d'accordo?"
Niccolò ci aveva riflettuto bene: sarebbe valsa la pena passare tre pomeriggi a settimana piegato sui libri per entrare in uno dei più prestigiosi conservatori di Roma? Sì, per la musica ne sarebbe sempre valsa la pena.
"Va bene," annuisce allora il ragazzo e dalla bocca del padre esce un sospiro.
---
"Mi sta chiedendo di aiutare suo figlio con i compiti pomeridiani?" domanda Dafne, girando lo zucchero appena versato nel caffè. La donna davanti a lei annuisce, "Niccolò è un ragazzo un po' particolare".
"E molto sfaticato" aggiunge ridacchiando Dafne, nonché professoressa di italiano. La donna si unisce a lei e, leggermente sollevata dalla reazione della professoressa, continua "Beh sì, ma vedo che lei riesce a capirlo e a spronarlo, quindi le chiedo questo favore: tre giorni a settimana di ripetizioni, la pagherò il doppio se necessario".
Dafne scuote la mano, ingerendo il caffè, poi annuisce, "Non sarà necessario. Spero solo di far tornare Moriconi con i piedi per terra" spiega con serietà.
Per Dafne non c'era spazio per i sogni, da anni ormai. Ogni cosa doveva avere un perché, tutto ciò che non era razionale la faceva uscire di testa, sopratutto quel suo alunno, Niccolò Moriconi, sempre intento a lasciarsi andare con la fantasia.
E se Wendy deve aiutare Peter a non fantasticare troppo, Peter deve insegnare a Wendy quanto sia bello sognare, perché, come Niccolò scrisse in una tema da lei assegnato, "È la fantasia che trasforma in pianeti i sassi".
[SEQUEL DI "A Silvia"]
#teacherxstudent
Non ero pronta ad affrontare l'ultimo anno.
Il fatto di aver perso il mio amato professore mi aveva fatto riflettere. In fondo le storie più belle sono quelle destinate a perire, e così era successo con la mia favola d'amore. Robert aveva chiuso ogni rapporto con me da quel fatidico giorno. Insegnare era la sua passione e non potevo privarlo di questa sua valvola di sfogo per un mio capriccio. Aveva annullato parecchie lezioni pur di non rivedermi, e questo mi aveva ferita a morte.
La cosa peggiore era doverlo rivedere dopo un'intera estate senza rivolgergli la parola. Era come se tutti i momenti più belli che avessimo passato insieme si fossero dissolti nel nulla non appena se n'era andato.
Robert, nonostante avesse sostenuto più volte di non volermi rivedere, non dimostrava affatto, come mi aspettavo, un atteggiamento distaccato. Ma se voleva riconquistarmi avrebbe dovuto fronteggiare ben due rivali accaniti.