Abbassare le tapparelle credo sia un gesto di grande dolcezza, la sera quando il sole si abbassa sotto il velo del mare, sotto i profili delle montagne. E così la luce si fa fioca, e i pulviscoli volano nell'aria e compiono movimenti, liberi di girare intorno al nulla. Piroettano sul bicchiere sporco di rum, e si appoggiano sui libri semiaperti di qualche autore un po' perso come me. E poi danzano e si posano sulle ciglia che si chiudono e si aprono a tempo di insicurezze. Se fossi libera danzerei su un burrone, libera dalla paura di cadere, perché libera dalla paura di non saper volare. Se fossi libera mi spoglierei davanti agli altri, toglierei via gli indumenti, le calze, scioglierei i capelli, laverei i miei denti dai giudizi, dai miei sguardi persi dentro altri sguardi persi come me. Mi vestirei di fiori, se fossi libera, di edera e di fiori per coprirmi i seni e i miei fianchi grandi e grossi lascerei scoperti. Per riaverti. Se fossi libera ti verrei a gridare quanto mi fa male starti ad ascoltare ai bordi di un telefono che squilla quando sono a cena con il ragazzo delle consegne che studia lettere e che nel tempo libero mi scrive poesie d'amore. L'ultima recitava: "Se facessi l'amore con me, sarebbe un successo, e se invece restassi a guardarmi in un bar ti amerei lo stesso " Se fossi libera riderei a crepapelle, sicura che di lui non mi interessa niente e poi lo bacerei per scherzo ed uscirei dal bar nuda, vestita, poco importa perché se fossi libera nessuno mi vedrebbe. Volerei altrove, se fossi libera, andrei dove c'è il sole, dove i monsoni incontrano le piogge, dove lo scirocco incontra il maestrale, scenderei fin sotto il mare e poi m'asciugherei con le spighe di grano. Volerei altrove. Se fossi libera non verrei da te. Ma ti giuro se fossi libera ti vorrei cercare.All Rights Reserved
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