La Dea Caduta

I due uomini la precedettero e aprirono i battenti lasciandola senza fiato. Naetha si guardò intorno: solo nei sogni aveva assistito ad uno spettacolo simile. Intorno a lei c'erano colonne, seggi e statue. Una in particolare attirò la sua attenzione. Era di marmo bianchissimo e rappresentava una giovane donna con una morbida veste, lunghi boccoli che le ricadevano sulle spalle e la sua testa era ornata da una corona molto sottile e raffinata nella quale era incastonata una pietra verde acqua screziata in oro. Tutte le statue più grandi, come quella, erano sistemate all'interno di un'arcata di marmo rubino, ma solo la raffigurazione di quella Dea, che impugnava delicatamente due lunghi pugnali come se fossero piume, catturò completamente la sua attenzione, facendole dimenticare per un istante dove si trovasse. Quella Dea era lei. Nonostante i lineamenti e le forme fossero più grandi, riusciva a riconoscersi come se si stesse guardando allo specchio.