Due Corone All'Aoba Johsai
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Ongoing, First published Sep 17, 2020
Alessandro Marino  era un ragazzo prodigio, popolare a scuola che si distingueva per lo sport e la resistenza, ma sparí improvvisamente dai radar delle squadre più importanti. Un giorno si ritrovò improvvisamente a dover seguire suo padre in Giappone lasciando la sua vita in Italia, gli amici e parte della famiglia. Il cambiamento non fu dei migliori si sentiva perso in quel nuovo mondo diverso dal suo quotidiano e la scuola era la sua paura più grande, distinguersi anche nella scuola scelta da suo padre sarebbe stato difficile aveva dei mostri in squadra ma doveva farsi coraggio e affrontare il nuovo viaggio...

 All'Aoba Johsai.

! Attenzione! 
È una boy x boy
Non ci sono scene troppo spinte maa
Se non vi piace l'idea vi prego di non leggerla. Grazie ❤️

IN PAUSA


DAL TESTO:

Oikawa si raddrizzò, era di un paio di centimetri più alto di lui. 
-Ora tutti, tutti sapranno che sei mio - gli sussurrò prima di baciarlo ancora. Poi lo guardò tendere l'orecchio e aprire la porta
-Andiamo
Si stemò la maglia e gli lanciò la giacca avvicinandosi
-È ora che si sappia in giro che ci sarà qualcuno di estremamente geloso di te
Gli circondò le spalle con il braccio, inttecciò la mano sinistra alla sua in attesa sulla sua spalla e ritornarono a passo tranquillo verso l'edificio principale
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36 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.