E no, la mia vita non era totalmente un cliché, quindi non starò qui a raccontare di come le relazioni non facciano per me, o di come il mio passato mi abbia segnato al punto di non riuscire a relazionarmi o a fidarmi di nessuno. Dio, no! Perciò vi chiederete perché ancora non espongo la mia favolosa storia d'amore nata quella notte, e di come il caso avesse voluto che noi due fossimo destinati a stare insieme. Semplice: Harry Styles, altissimo, ricci setosi, due fari verdi al posto degli occhi e la pelle diafana che si alternava con marchi neri sparsi un po' per tutto il corpo, era felicemente fidanzato da 5 anni. Il motivo per cui continuava a volermi vedere o ad accettare i miei inviti mi era ignoto, non ne parlavamo mai. Non rientrava nel nostro rapporto questo tipo di conversazione. E così, dopo essere uscito da lui ed accasciato al suo fianco, sdraiandomi sul pianale di quel furgoncino, mi gira scrutando il suo volto rilassato e appagato, notando il suo respiro farsi a poco a poco irregolare, segno che stava per addormentarsi, pensai a quanto era irrimediabilmente bello e di come era stato impossibile non innamorarsi delle sue fossette, o delle sue labbra rosa e carnose, o della sua intelligenza e della sua passione per i libri, o del suo modo di parlare. E si, okay, magari la mia vita era un grosso cliché.