2020, l'anno del Coronavirus, della pandemia globale. Tutto il mondo si è come fermato, cristallizzato intorno a questa unica e universale preoccupazione. Tutto il mondo, ma forse io rientro nell'eccezione. Ho 23 anni, studio psicologia e negli stessi giorni in cui tutto questo comincia, inizia anche la mia storia con un ragazzo. L'inizio della mia storia è incredibilmente e sfortunatamente seguito dalla preoccupazione e dall'apprensione per l'arrivo anche in Italia del tristemente noto virus. Il normale «uscire insieme» si trasforma subito in un «stiamo a casa insieme», creando una situazione paradossale e fuori dagli schemi. Il primo appuntamento si traduce in un aperitivo arrangiato sul balcone di casa, il primo tenersi per mano viene anticipato da una passata di disinfettante e il primo bacio viene subito seguito da rassicurazioni sulla certezza di non essere venuti a contatto con nessuno contagiato dal Covid-19. Decido di sfruttare questo periodo di «arresti domiciliari» per lanciarmi in qualcosa di diverso: riempito lo zaino di T-shirt e tute, autocertificazione alla mano e mascherina indossata, saluto mia madre e il mio barboncino Artù e parto per il mio viaggio.Hak Cipta Dilindungi Undang-Undang
2020, l'anno del Coronavirus, della pandemia globale. Tutto il mondo si è come fermato, cristallizzato intorno a questa unica e universale preoccupazione. Tutto il mondo, ma forse io rientro nell'eccezione. Ho 23 anni, studio psicologia e negli stessi giorni in cui tutto questo comincia, inizia anche la mia storia con un ragazzo. L'inizio della mia storia è incredibilmente e sfortunatamente seguito dalla preoccupazione e dall'apprensione per l'arrivo anche in Italia del tristemente noto virus. Il normale «uscire insieme» si trasforma subito in un «stiamo a casa insieme», creando una situazione paradossale e fuori dagli schemi. Il primo appuntamento si traduce in un aperitivo arrangiato sul balcone di casa, il primo tenersi per mano viene anticipato da una passata di disinfettante e il primo bacio viene subito seguito da rassicurazioni sulla certezza di non essere venuti a contatto con nessuno contagiato dal Covid-19. Decido di sfruttare questo periodo di «arresti domiciliari» per lanciarmi in qualcosa di diverso: riempito lo zaino di T-shirt e tute, autocertificazione alla mano e mascherina indossata, saluto mia madre e il mio barboncino Artù e parto per il mio viaggio.