- Il fatto è che quando si tratta di combattere sa sempre cosa fare, è inarrestabile. Ma per quanto riguarda queste cose, è così ingenuo…-
Ingenuo…
C’era una sola persona a cui si poteva rivolgere tale appellativo su quella nave: Rufy.
Aveva sempre sospettato che Nami provasse qualcosa per lui, ma cercava di scacciare in tutti modi quel pensiero.
Non riusciva ad accettare l’idea che la donna che amava non lo ricambiasse, e ancor meno che l’uomo di cui lei era innamorata fosse il suo migliore amico.
Sentire quella dura realtà uscire dalla bocca della stessa navigatrice, era peggio che venire pugnalato da Mihawk.
Non poteva farci nulla, doveva accettarlo e basta.
Era inutile tentare di prendersela, e ad ogni modo non lo avrebbe mai fatto, perché il rispetto che provava per Rufy era molto più grande del suo orgoglio di uomo.
Odiava se stesso per la gelosia che stava provando in quel momento.
Aveva passato l’intera mattinata a screditare tutti quegli addobbi e quel clima romantico, trovandoli eccessivi e totalmente inutili, ed ora desiderava che quel vestito che Nami aveva comprato, del quale non sapeva nemmeno la forma e il colore, fosse solo per lui.
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.