The Mirror

Nel regno di Esteria sono pochi gli individui che ancora rimembrano le antiche usanze e le leggende che narrano della creazione del mondo. La religione è passata nelle retrovie quando il dio denaro è divenuto l'unica vera divinità sotto l'illuminata monarchia della regina Ekleira, rimasta tristemente vedova tre anni prima delle vicende narrate nel romanzo. Il suo carattere austero, rigido ed estremamente esigente ha contribuito a favorire una vertiginosa crescita economica del regno che non si è tuttavia curata di agevolare anche la parte più povera della popolazione, preoccupandosi piuttosto di accentuare il divario sociale già presente tra la classe povera e quella agiata. Le differenze fisiche interpersonali non mancano, poiché grazie ai floridi accordi commerciali stipulati con ogni angolo del regno quasi tutte le etnie sono state integrate e si sono mischiate senza molta fatica. L'unico gruppo etnico che ha deciso di intrattenere rapporti commerciali con il regno mantenendo però la propria indipendenza è quello degli Ynnes, un popolo che affonda le sue radici nella tradizione e nell'antica cultura del credo della Creazione. Nessuno sembra essersi ancora accorto della minaccia che incombe sul regno e che cresce lentamente ma inesorabilmente delle viscere della Terra. Molto presto quattro persone saranno costrette a prendere atto di ciò che sta accadendo e ad accogliere un fardello forse troppo pesante per le loro spalle.