Ero sicuro di due cose. Primo, davanti a me ora si trovava Park Jimin in persona. Secondo, l'Universo mi odiava.
-Non credo- risposi. Lui sorrideva, senza dire niente, e neppure io sapevo cosa dire. Buttarmi ai suoi piedi supplicandolo di tornare non era un'opzione contemplabile.
-Caspita, è passato un bel po' di tempo, vero? Come stai?
Una merda, stavo. Ed era tutta colpa sua. Cazzo.
-Bene, tu?
-Fantasticamente. Bene, allora ci si becca in giro, eh? La musica è meravigliosa come sempre, tesoro-. Detto questo, prese e se ne andò, lasciandomi a bocca aperta. Lo faceva apposta? Comportarsi così? Godeva nel vedermi stare male?
!WARNING! Contenuti maturi!
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❝E pensare a tutte le cose che avrei dovuto dirti.
Così tante che neanche ti immagini,
Dell'ansia che saliva tutte le volte che ti avvicinavi,
La spensieratezza temporanea
che provavo quando stavo con te.
Ma sono un codardo
e sono stato in silenzio
lasciando che le parole, che mai ho avuto il coraggio
di dirti,
mi muoiano in gola.
Lasciando spazio a calde lacrime
e alla solitudine
che mai più riuscirò a colmare....❞
{a̲v̲v̲e̲r̲t̲e̲n̲z̲e̲}
♛boyxboy
♛angst
♛fluff
♛violence
♛strong langue
♛self-harm