Sturare i cessi di Serpeverde senza magia è stata senza dubbio l'esperienza meno dignitosa di tutta la mia vita, un'esperienza che un Malfoy che si rispetti non dovrebbe mai e poi mai ritrovarsi a fare. Specie se la colpa è di un deficiente dai capelli corvini, occhiali imbarazzanti e quella fottuta cicatrice sempre in bella mostra.
Questa volta Potter me la pagherà cara.
[Dal testo...]
«Non è così che funziona Potter» mugugna ad un centimetro dalle mie labbra «sono io che faccio le regole»
Rido e per zittirlo gli mordo semplicemente un labbro con forza portandolo a gemere, tirandogli la camicia fuori dai pantaloni ed insinuando le mie dita gelide attorno ai suoi fianchi per poi avvicinarlo a me. Il suo corpo che emana un calore assurdo, specie quando i miei polpastrelli sfiorano la sua pelle bollente.
A quel contatto sussulta, e reagisce di conseguenza spostandosi sul mio collo lasciando una scia umida e straziante di baci, fino a soffermarsi su un punto impreciso in cui inizia a mordere e leccare.
Sento le sue mani muoversi sul mio corpo ed infilarsi nella tasca dei miei pantaloni strizzandomi i glutei con eccessiva brutalità. Per un istante si stacca da me e riprendendo fiato.
La fronte sulla mia, il respiro irregolare sul mio collo ed il suo solito ghigno di chi la sa lunga stampato in faccia, come ad essere sicuro di aver la vittoria in pugno. Cosa che mi porta a scattare in avanti ed allungare le mani sulla sua cintura con un intento ben preciso.
Lo sento irrigidirsi, e qualcosa di duro premere contro il mio cavallo dei pantaloni, sposto lo sguardo dai suoi occhi di ghiaccio gelidi e mi accorgo che il rigonfiamento nei jeans è proprio il suo.
Immediatamente con uno strattone mi prende le mani allontanandomi da se.
«Basta così Potter, capisco la tua voglia, ma non mi sembra il caso di farmi una sega qui dove chiunque potrebbe notarci.»
«Potter uno, Malfoy zero» lo sbeffeggio.
«Questo è tutto da vedere, sfregiato.»