Non c'è vita senza morte, e non poteva esserci un Curatore senza colei che permetteva il riempimento sia del suo archivio che di una discreta parte dei suoi pensieri. Laddove il Curatore era il guardiano di tutte le storie mai scritte, Livvy Valadi era la custode di tutte le vicende che ancora dovevano venire raccontate; proprio come il suo collega, non ricordava nemmeno lei da quanto tempo stesse svolgendo quel compito o se l'avesse mai fatto qualcun altro prima, tutto ciò che sapeva, era che viaggiasse quasi più del Curatore per potergli procurare altro materiale, e quanto ciò le desse da fare: era un'instancabile esploratrice e un'avventuriera, magari un'archeologa a tempo perso, ma trovava sempre l'occasione, tra un viaggio e l'altro, per tornare a fargli visita. Era proprio quel giorno che il Curatore la stava aspettando, quasi con impazienza avrebbe osato ammettere