Zaira desidera poche cose dalla vita: buoni amici, un paio di bicchieri di birra e passare gli esami per concludere la magistrale il prima possibile. Non crede le serva molto di più per essere felice, soprattutto dopo avere imparato a stare con se stessa e ad apprezzare la routine in cui è immersa, divisa tra le serate film, l'università, le uscite all'Hemingway e le sigarette rollate a bandiera. Non ha bisogno d'altro, e non le importa delle pressioni e dei commenti sprezzanti di sua madre, né degli sguardi preoccupati di Ginevra e Michele, o le battutine di Davide. È certa che tutto vada per il meglio, quindi perché preoccuparsi? O almeno, è così che la pensa fino a quando non incrocia lui. All'improvviso diventa così semplice perdere ogni schema, le giornate che si accartocciano su di loro, le lunghe ore trascorse a parlare al telefono e l'ansia che torna prepotente a serrarle la gola, ricordandole cosa è stata e a chi è legata. È bello, è terribile, è tutto ciò che le mancava da tempo. Ci vuole poco, però, perché qualcos'altro emerga dal passato, qualcosa che credeva di aver serrato e nascosto sotto le sue abitudini e a cui è difficile non dare ascolto, non quando sa così tanto di lei. Eppure, come scrisse Seneca, si vis amari, ama. *** Storia vincitrice dei Wattys 2022 nella categoria New Adult ✨
27 parts