Se qualche anno fa mi fosse stato chiesto della mia paura più grande avrei senza dubbio risposto: il cellulare quasi scarico, niente credito nella mia scheda telefonica, un'unghia scheggiata.
E non sarebbe stata una bugia, in fin dei conti a tredici anni non avevo troppi problemi per la testa, o con la testa.
Sono io sempre io, Marina Leonardi, semplificato in Mar, ed ora ho ventitré anni.
Ora devo proprio dirvi che, da quando ho creduto di rivivere la stessa giornata per la seconda volta, la mia situazione psicologica è andata allo sbaraglio, o quasi.
La mia vita non ha certamente subìto chissà quale svolta degna di essere raccontata, sono solo cresciuta.
Con la fine delle scuole medie (sì, poi sono riuscita a finirle senza ripetere nessun anno) si è susseguito l'inizio del liceo, sono arrivate nuove amicizie, nuovi amori e bla bla bla... Insomma, tutto nella norma no?
Ormai sono passati esattamente dieci anni da quando è iniziato (e allo stesso tempo finito) tutto, e non vedo perché non raccontarlo. Ho abbandonato l'idea di visitare Locarno a tutti i costi.
Per questo, non appena ne ho avuto la possibilità, ho deciso di trasferirmi.
Ed indovinate dove sono finita?
Già, proprio in Svizzera.
Una scelta un po' incoerente vero?
Lo dicono tutti, anche il mio psichiatra.
Aria Abernathy lotta costantemente con l'ansia e la voglia di essere la migliore nel pattinaggio artistico. Ha degli incubi del passato che peggiorano ogni giorno, ma la sua salvezza è pattinare.
Si ritrova ad affrontare un cambiamento nella sua vita, una relazione sempre più brutta.
Ma poi incontra Chris, il capitano della squadra di hockey....
Attenzione: si parla di ansia, attacchi di panico, violenza e ci sono scene esplicite di sesso!