"Jeong; Termine coreano intraducibile, forse paragonabile al lemma "connessione".
Simboleggia un legame di affetto profondo nei confronti di qualcosa o qualcuno. Può essere un luogo, un oggetto, un familiare, un amico, o semplicemente un concetto caro e confortante. Da specificare che non siamo noi a trovare un Jeong ma è lui che trova noi, palesandosi nelle situazioni di necessità."
Seok Minji non sapeva di aver già trovato il suo Jeong, quando Park Hyon-su le ordinò di sparare. La sua mira, certamente infallibile, non sarebbe mai potuta venire a mancare in quel preciso istante; ma quel paio di occhi chiari la scosse così profondamente che il proiettile silenziato della sua fidata Maxim 9 attraversò con grande margine la tenda retrostante, non svegliando i sensi di nessuno, o quasi. E neanche quando si accorse che il capo la stesse chiamando con insistenza, riuscì a distogliere lo sguardo da quel paio di occhi chiari.
"...l'ho mancato..." sussurrò flebilmente, ma la sua frustrazione per l'inefficace tentativo era mascherata dal piccolo sorriso che si era formato da lì a qualche secondo sul visino della ragazza.
"...mi è mancato."
*PRESENZA DI VIOLENZA* (sia fisica che psicologica, sia autoinflitta che non)
La storia non è particolarmente cruenta, ma sconsiglio comunque la lettura ai soggetti più sensibili.
*PREMESSE*
non sono brava a scrivere, ma ho avuto questa idea e ho voluto svilupparla. Non aggiornerò con delle scadenze fisse, solo quando mi andrà, e la mia costanza è veramente inesistente quindi prevedo già parecchi buchi cronologici. Ma ho deciso che il pormi dei limiti mi bloccherebbe e basta, quindi farò solo ciò che mi va di fare. Anyway, se vi piace fatemelo sapere, ci tengo comunque molto e sapere che ciò che scrivo viene modestamente apprezzato mi aiuterebbe tanto!
Non commentate con bestemmie, insulti ai personaggi o alla storia, e attenzione al linguaggio che usate, per favore :3
hope you guys enjoy
--jun
Accetteresti di ospitare a casa tua un'intera boy-band?
È l'offerta che viene fatta a Chiara, un'italiana che, poche settimane prima, si trovava in Corea per lavoro e ha passato alcune serate spensierate in compagnia della sua amica Elsa e di due misteriosi ragazzi.
Un giorno, riceve una telefonata da Seoul. In cambio di una cospicua somma di denaro, le viene proposto di ospitare l'intera band - di cui fanno parte i ragazzi conosciuti a Seoul - a casa propria.
Le chiedono di "badare" a loro per qualche mese, di farli vivere come ragazzi normali, nell'anonimato; di fargli vivere le esperienze che vivono normalmente i loro coetanei.
La donna è riluttante, le sembra una responsabilità eccessiva; ha un lavoro e una figlia da crescere, ma quei soldi le farebbero comodo: decide così di accettare.
Comincia così una convivenza bizzarra fra Chiara e i BTS al completo. L'inizio sarà burrascoso; non è facile convivere in una piccola casa con sette ragazzi giovani e vivaci. La giovane donna si troverà spesso in difficoltà, ma la vita in comune avrà anche risvolti molto piacevoli...
Mi trovate su IG come bts_italian_ff profilo dedicato a questa storia, oppure col mio profilo principale luminosoabisso
ATTENZIONE: potrebbero esserci scene esplicite e un linguaggio eccessivo per il pubblico più giovane.