"Jeong; Termine coreano intraducibile, forse paragonabile al lemma "connessione".
Simboleggia un legame di affetto profondo nei confronti di qualcosa o qualcuno. Può essere un luogo, un oggetto, un familiare, un amico, o semplicemente un concetto caro e confortante. Da specificare che non siamo noi a trovare un Jeong ma è lui che trova noi, palesandosi nelle situazioni di necessità."
Seok Minji non sapeva di aver già trovato il suo Jeong, quando Park Hyon-su le ordinò di sparare. La sua mira, certamente infallibile, non sarebbe mai potuta venire a mancare in quel preciso istante; ma quel paio di occhi chiari la scosse così profondamente che il proiettile silenziato della sua fidata Maxim 9 attraversò con grande margine la tenda retrostante, non svegliando i sensi di nessuno, o quasi. E neanche quando si accorse che il capo la stesse chiamando con insistenza, riuscì a distogliere lo sguardo da quel paio di occhi chiari.
"...l'ho mancato..." sussurrò flebilmente, ma la sua frustrazione per l'inefficace tentativo era mascherata dal piccolo sorriso che si era formato da lì a qualche secondo sul visino della ragazza.
"...mi è mancato."
*PRESENZA DI VIOLENZA* (sia fisica che psicologica, sia autoinflitta che non)
La storia non è particolarmente cruenta, ma sconsiglio comunque la lettura ai soggetti più sensibili.
*PREMESSE*
non sono brava a scrivere, ma ho avuto questa idea e ho voluto svilupparla. Non aggiornerò con delle scadenze fisse, solo quando mi andrà, e la mia costanza è veramente inesistente quindi prevedo già parecchi buchi cronologici. Ma ho deciso che il pormi dei limiti mi bloccherebbe e basta, quindi farò solo ciò che mi va di fare. Anyway, se vi piace fatemelo sapere, ci tengo comunque molto e sapere che ciò che scrivo viene modestamente apprezzato mi aiuterebbe tanto!
Non commentate con bestemmie, insulti ai personaggi o alla storia, e attenzione al linguaggio che usate, per favore :3
hope you guys enjoy
--jun