Storia di Tifeo, un carcerato di ovvia innocenza.

In questa storia il protagonista è un carcerato, un prigioniero. Uno di quei prigionieri che gridano innocenza a squarcia gola fino ad esaurirsi ed impazzire, poiché davvero innocente, condannato per crimini sconosciuti non descritti. Il suo carceriere, una donna, pur sapendo della sua innocenza, lo detiene all'interno di una stanza con vista a righe e di tanto in tanto lo libera ma in luoghi comunque chiusi dove non ha modo di scappare. La storia è paragonabile ad un cielo oscuro di angoscia, tristezza, rabbia e domande. Domande che non trovano risposta alcuna. Vista, scritta e descritta, unicamente ed esclusivamente dal punto di vista del prigioniero, Tifeo, così chiamato dalla donna carceriere. È una storia di cui punto di vista non è mai stato descritto prima.