Il borgo di Castle Combe, che si trovava in Inghilterra, era abitato da poche persone, le quali si conoscevano tutte fra di loro. Solitamente questo minuto paesino di collina era il luogo ideale per chi voleva vivere nella tranquillità e allontanarsi dal frastuono delle città del 1892, ma solo chi ci abitava da un lungo tempo sapeva bene come la reputazione, in un posto del genere, poteva risultare difficile da conservare. Per quanto magico quel luogo potesse sembrare, nella realtà era diventata la sede di pettegolezzi, scandali e della mentalità arretrata dei più anziani, i quali imponevano ai più giovani i loro ideali. Solamente i più coraggiosi, però, se spronati da qualcuno, potevano fare la differenza e abbattere questi criteri, e Castle Combe aveva ciò a suo favore.
Adelaide Barney era una di quelle persone eccessivamente tranquille, ma non per scelta. Era costantemente limitata dal volere di suo padre, molto severo. Ciò fece accrescere in lei la voglia di libertà e cambiamento, portandola così a liberarsi delle innumerevoli barriere che fino ad allora l'avevano tenuta rinchiusa fra le mura della sua casa.
Seicento, epoca buia, epoca di sospetti, di epidemie, di guerre. Ma anche secolo della musica, del barocco, dell'amore passionale. Due sfaccettature che segnano la vita di Galatea dalla nascita alla morte. Racconto la sua storia come me la racconta la mia immaginazione.
Galatea ha un dono; un dono che a tratti non vorrebbe avere, perché le consente di vedere e sentire cose che potrebbero far perdere il senno e di certo una buona reputazione. Ma impara a conviverci e a trarne vantaggio quando le circostanze glielo consentono. Attraverso le prove della vita quotidiana nel XVII secolo, gli amori difficili della giovinezza e i pericoli di una crisi dinastica, questa fanciulla, poi donna, dovrà barcamenarsi per salvare se stessa e le persone a cui tiene di più.