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Ariana Gold.
20 anni.
Londra, Gran Bretagna.
Studentessa.
È estremamente curioso come il cammino dell'esistenza sia distruttivo sulle anime dei singoli individui.
Ognuno di loro, in un fedele patto di unicità, reagisce agli impulsi in svariate reazioni, tutte divergenti tra loro.
E lei, era quella infinita parte di un infinito molto più vasto ed esteso, capace di accettare ogni singolo aspetto che il tempo, in un gentile supplizio, ti strappava con prepotenza dal cuore, ogni giorno per tutta la vita.
Ariana. Viveva ormai da molto tempo, trascinata in un costante moto caotico, che seppur difficile da sopportare; percepiva sotto pelle, che tutto quello la faceva sentire ancora viva. Gli studi, gli obbiettivi ... i ricordi! Erano il veleno e l'ambrosia che le facevano ingarbugliare i sentimenti attorno al cuore.
Quello spiraglio di adrenalina costantemente attorcigliato al collo, che le toglieva il respiro.
Le piaceva. Adorava sentire la vita scorrerle e pulsare violenta nelle vene.
Fino a quando, tutto ciò che cercava di assorbire dalla sua relativa breve esistenza, si amplificò!
In un infuocato tumulto di nuove esperienze, sentimenti estremi; capaci di essere scaturiti soltanto da chi è veramente padrone del selvaggio sapore del irrazionalità.
Jonathan Carter.
Una ragazza che si trasferisce dall'altra parte del paese per inseguire il suo sogno. Un ragazzo che si trasferisce dall'altra parte del paese per fuggire dal suo sogno.
Paura. Pensieri. Risate. Lacrime. Amore.
Hazel Moore e Jake Henderson hanno lasciato le loro case e quell'ambiente familiare che ormai cominciava loro a stare stretto, pensando di poter finalmente respirare un po', ma si sa che non è tutto oro quello che luccica e l'apparente vita perfetta che l'uno presenta all'altro si sgretola pian piano rivelando cuori spezzati, speranze e un gran bisogno di sentirsi amati.