Dopo la morte di qualcuno che amiamo non sempre avvertiamo subito il dolore. Possono passare dei giorni o anche dei mesi prima che l'ondata di sofferenza ci travolga. Nei momenti successivi alla perdita, in particolar modo se questa è improvvisa, siamo di fatto sotto shock. Possiamo avvertire una gamma sfumata di sensazioni, che vanno da una lieve depersonalizzazione alla percezione che ciò che ci circonda sia irreale e privo di senso. Le coordinate entro cui abitualmente ci muoviamo, la nostra routine, le nostre abitudini, vengono sconvolte, tutto ciò che per noi fino a poco prima dell'evento aveva importanza e assorbiva le nostre energie ci appare di colpo inutile e fatuo. Potremmo accostare la morte di una persona cara ad un vero e proprio trauma, qualcosa che come una meteora si abbatte su di noi con una violenza tale da fratturare il senso di continuità sul quale si poggia la nostra esistenza quotidiana. Non si tratta di dolore ma di una forma di spaesamento, di stupore, che molti tengono a bada rifugiandosi nell'azione, nelle mille incombenze pratiche che di solito seguono la morte. Ma una volta finito tutto, cessate le varie attività, gli abbracci, le parole, il cordoglio di amici e parenti può improvvisamente tornare sotto forma di vuoto. Il dolore vero e proprio arriva allora con un po' di ritardo rispetto all'evento di perdita e si associa al senso di mancanza. La persona che amiamo è scomparsa ma non è sparito con lei il nostro amore. Che quindi incontra l'assenza del suo oggetto, la pena del non poter vedere, non poter sentire, non poter stringere più. // Questa è la storia di Giulia che con l'aiuto di Sangiovanni, suo primo amore, riuscirà a superare un momento difficile. ~ #1 lady #1 lola #2 giuliastabile #11 sangiulia #3 primoamore