Ricordo come fosse ieri la prima volta che ti ho vista, e già allora avrei voluto dirti che ti ho aspettata come si aspetta la primavera coi suoi colori cangianti e pieni di vita; ecco cosa sei stata per me: vita che ti penetra sin dentro le ossa, trapassa ogni muscolo esistente sino a giungere a quello principale. Il cuore. E non si ferma lì - certo che no - continua la sua corsa, è invadente, ti fa morire e rinascere come fenice, senza esitazione.
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