Dopo più di un secolo, alla guida del Gabinetto del Regno Unito torna un leader di orientamento liberaldemocratico: a raccogliere parzialmente l'eredità di David Lloyd George è Lauren Jauregui.
Mediamente molto giovane per il ruolo, Lauren, 34, britannica di origini cubane, percepisce l'intero peso dell'incarico: milioni di speranze dipendono infatti dal suo operato.
Vinte le elezioni con grande scarto, è tempo di adempiere agli impegni presi in campagna elettorale. A suo sostegno, una équipe politica all'avanguardia, seguace di idee progressiste che hanno riscosso molto successo presso gli elettori meno navigati: Lucía Vives, Dinah Hansen, Normani Hamilton e Allyson Hernandez le principali esponenti.
Come compatti sono gli alleati, ossia i membri del Partito Laburista, così lo sono gli oppositori del Partito Conservatore. Da un grande potere, oltre alle immense responsabilità, derivano anche grandi pericoli, annidati dentro e fuori le mura del Palazzo di Westminster.
Camila Cabello, affascinante americana dai modi confidenti e lo sguardo sprezzante, è uno di essi.
Dal capitolo dieci:
«Camila annuì, tacita; un impercettibile lucore le velava le iridi. Prese il polso di Lauren e coricò la guancia nella sua palma. Pur invasa dall'angoscia che le difficoltà emotive le avevano assegnato come croce, non si scostò nemmeno per un istante. [...]
Al timido cenno delle sue labbra, Lauren sorrise di rimando. Affondò il cucchiaino nel proprio dolce e la imboccò. Quando sul collo del piede percepì la pianta gelida del suo, arrestò le circonferenze che con il pollice disegnava sul suo zigomo sporgente. La rimirò negli occhi con intensità, come se, in qualità di mare, avesse improvvisamente deciso di minacciare le zattere con un'onda anomala, tuttavia non forte a sufficienza per ribaltarle; perché sfidarsi andava più che bene, ma non ferirsi gratuitamente»