Città e Periferia - acianon - Wattpad

Story cover for Città e Periferia by acianon

Città e Periferia

Reads 29,806
Votes 1,509
Parts 16

Reads 29,806
Votes 1,509
Parts 16

aka7even amici20 lucredi tanc7 tanc7even tancredi

"Posso spruzzare un po' di questo?" 

Il suo prorompente accento napoletano rimbombò nella stanza quasi vuota, Tancredi si voltò di scatto verso di lui. 

"Poco," disse a bassa voce con le gambe incrociate sul letto e il laptop aperto di fronte a sé, lo schermo bianco lucente di Word gli ricordava che ancora non era stato capace di buttar giù le barre di un singolo pezzo.
"Sta finendo, sto cercando di non metterlo."

Luca allungò il collo nella sua direzione, rinunciò all'idea di improfumarsi quando sentì il nervosismo nelle parole del ragazzo e si avvicinò quindi a lui, sedendosi come da prassi sul letto accanto al suo.

"Che c'hai?" chiese accigliato, "Zero ispirazione?" 
Ebbe in risposta un lieve movimento della testa, un dito raggiunto sul ricciolo che gli cadeva sulla fronte e che stava torturando da mezz'ora con le dita anellate.All Rights Reserved

aka7even amici20 lucredi tanc7 tanc7even tancredi

Table of contents

16 parts

Sign up to add Città e Periferia to your library and receive updates

or

Content Guidelines

You may also like

Scusa, Annie. -- Thomas Bocchimpani. by amouretmort

Quando l'amore diviene più forte della certezza di poter continuare a credere che la società sia davvero poi così falsa, è qui che entra in gioco il fato: e si sa che il suo scopo è quello di travolgere vite e pensieri. E l'incertezza di star facendo del bene corroga le pareti dell'anima. Sarà davvero giusto, allora, l'amore? [ ... ] Mi punzecchiò. Ricevette una gomitata sul fianco. Che purtroppo mancò, prendendomi prontamente il polso e tirandomi a lui. Mi ritrovai a tre centimetri dal suo volto, il suo respiro caldo che mi solleticava le labbra. Sorrise, notando il mio imbarazzo. «Ti voglio bene.» Sussurrò. Un lampo di incertezza nei miei occhi bassi. «Davvero?» «Davvero.» Accennai un sorriso. Molto sicuramente lui notò quella mia stranezza, difatti mollò dolcemente il polso, poggiando le mani sui miei fianchi: mi abbracciò, e di nuovo mi sembrò di sviare da tutta quella confusione che mi stava attorno. Infilò il volto nell'incavo del mio collo, sorrise di nuovo. «Anch'io ti voglio bene.» Mormorai stretta al suo petto. «Davvero?» «Davvero.» [ ... ]

You are my complication by ChiaraBlake

Trasferitasi con la madre a Los Angeles Angelina si ritroverá catapultata in una situazione che condizionerà sia la sua vita scolastica che quella familiare. Durante il primo giorno di università conoscerà Richard,aitante insegnante con il quale nascerà un pericolosissimo legame, ma chi è veramente Richard? È solo il suo insegnate? O ciò che li unisciti e molto più di un rapporto puramente scolastico? Tratto dal secondo capitolo (Uncle) -"Come faccio a essere amica di una persona così irritante?!"-dissi sorridendo appena,-"quindi pensi che io sia irritante?"- chiese ricambiando il sorriso, -"non sei tu ad essere irritante è la tua dannata boccaccia a esserlo! "- si grattò il mento con fare pensoso e improvvisamente mi afferrò per le spalle e avvicinò pericolosamente il suo viso al mio. -"Dannata boccaccia eh? Magari posso farti cambiare idea al riguardo"- sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra, -"Richard...cosa...ma cosa stai dicendo?!"-

Become again by pampu_blu

"COSA CAZZO CREDI DI FARE, EH? ANDARTENE E LASCIARCI TUTTI NELLA MERDA?" Rabbia, Stiles pensa di non essere mai stato così arrabbiato e deluso in vita sua. Dopo tutto quello che hanno passato credeva davvero di aver trovato degli amici, una famiglia e, invece... Derek aveva deciso di andarsene e, la cosa peggiore, è che nessuno aveva mosso un dito per fermarlo. E ora si trovava da solo, bagnato fino al midollo, nel vano e patetico tentativo di fargli cambiare idea. "Sai benissimo che sono una minaccia per voi, starete meglio con me lontano. E anche gli altri la pensano uguale visto che sei solo." "E a me? A me non pensi?" chiede cercando di cacciare indietro il magone che gli blocca la gola. "Sto pensando al bene di tutti, per questo me ne vado." "No, te ne vai perché sei un codardo che ha paura di legare con le persone" gli urla contro Stiles. Derek abbassa lo sguardo. "Non posso restare." "Ti amo" sussurra flebile l'umano più che certo che Derek possa sentirlo.

I'm not a princess! | Sterek by pampu_blu

"Derek è il mio compagno." "Stiles ancora con questa storia? Lo sai che non è possibile, non sei un lupo." "Lo so che sembra impossibile ma è così. Cosa ti è successo con Allison?" "Ho sentito come una scossa e ogni volta che mi avvicino sento un formicolio che mi spinge a toccarlo." "E quando non puoi è come se ti mancasse l'aria." "Sì, è così." "Vedi? Derek è il mio compagno." "Cazzo. È un bel problema." "Perché non ho possibilità? Perché è troppo figo per me? O perché è etero?" "Perché Derek non crede più nell'amore."

The GamE•|| #Wattys2016 CameronDallas/CarterReynolds by inthereynoldsarms

Passava ore davanti ai videogiochi quel cretino del cugino di Kimberly e fratello di Alexander,ma non sapeva che quel gruppo di player con cui giocava,e presto che avrebbero incontrato,erano i Magcon,la vita delle due ragazze,tutto ciò che di prezioso avevano. "Perché lo fai?Perchè fai questo?"urlai disperata ormai alla lacrime. "Vattene,non capiresti"era stranamente calmo con una smorfia di disprezzo in volto. "Cosa stai dicendo?Non andartene,non lasciarmi qui"lo abbracciai ma la cosa più brutta è che lui non strinse quel abbraccio allontanandomi da lui,scomparendo in mezzo al buio. "In cosa ti trasformi la notte?" A quella domanda feci spallette. "Sappi che mi fa impazzire" Il cuore mi mancò di un battito così decisi di nascondere la testa nel suo petto. Il suo profumo divenne subito il mio profumo preferito.... ||Pezzi presi dalla storia.

Disdegno d'amore by CindyRossa931

Introduzione Sono seduta su una comoda poltroncina di pelle blu scuro, con le gambe accavallate. Rigiro fra le dita una ciocca dei miei capelli biondi, e ammetto di sentirmi nervosa. Seduto di fronte a me c'è Kevin, il mio migliore amico, che mi chiese se ero pronta a raccontargli dell'incubo che avevo vissuto e di ciò che mille occhi nascosti avevano ripreso e immortalato. Ora, dopo nove mesi, la mia vita è quasi tornata alla normalità, incentrata sul lavoro, lo studio e pochi amici. Mi chiedo spesso: come è potuto accadere? Vivevo a New York, in un piccolo appartamento. Ero cresciuta da sola, sin dall'età di tredici anni, dopo aver perso i miei genitori in un grave incidente stradale. Rimasi sconvolta per un lungo periodo e iniziai a non essere più sicura di me stessa, cadendo nel baratro dell'anoressia anche a causa del bullismo alle scuole, arrivando a pesare trentotto chili. Saltai in aria sentendo il mio nome pronunciato più volte e una mano che picchiettava la mia spalla destra. "Renzy, Ehi Renzy, tutto bene? Se vuoi possiamo..." sussurrò Kevin, dubbioso, inarcando il sopracciglio. "No, assolutamente no, proseguiamo!" esclamai tutta d'un fiato senza fargli finire il discorso. "Sia come vuoi", mi rispose grattandosi il mento, corrugando la fronte e sospirando. Corse davanti al suo portatile, allungando le braccia in avanti, incrociando le dita delle mani fra di loro, poi riportandole davanti le posiziona sulla tastiera. Fece un cenno di conferma abbassando il capo, ed io ricambiai il gesto. Con un dito avviò il registratore, alzando contemporaneamente il pollice destro, pronto a digitare e registrare il mio terribile vissuto.

More than this by Thedgeofbreakingdown

* QUI E SU EFP, DOVE HO LE STESSO NOME AUTORE, SONO GLI UNICI FORUM IN CUI TROVERETE LE MIE STORIE. SE DOVESTE TROVARE UNA MIA STORIA SU QUALCHE ALTRO PROFILO, SEGNALATE. È UN PLAGIO * Kaya gli aveva puntato un dito contro, furiosa. Aveva assottigliato lo sguardo elettrico e Jack aveva dovuto far ricorso a tutte le sue forze pur di non chiuderle il piccolo volto tra le mani, consumandole quelle labbra sottili a furia di baci. "Non provare a farlo con me, Jack" e sembrava quasi una minaccia mentre faceva un passo verso di lui. Mentre arrivava abbastanza vicino da respirare quello stesso profumo che ancora, a distanza anni, riusciva a farla impazzire. "Non provare a fare il finto tonto con me. E non provare, neanche per un istante, a farmi passare dalla parte del torto!" e l'aveva quasi gridato, con la voce un po' roca per le lacrime che le offuscavano la vista. "Tu mi hai lasciato!" aveva continuato, arrivandogli abbastanza vicino da potergli spingere il dito contro al petto, con forza. "Tu mi hai lasciato per motivi del cazzo che neanche riesci a spiegarti! Tu hai messo il punto in una storia che avrei continuato all'infinito!" Aveva ringhiato. L'aveva spinto con violenza dalle spalle. E Jack aveva indietreggiato sotto la forza della disperazione, della paura, della tristezza e della malinconia. Aveva indietreggiato sotto la forza di sentimenti che non erano mai stati soppressi o dimenticati. Ma erano sempre stati lì, custoditi gelosamente in un angolo remoto del cuore di entrambi. Pronti ad esplodere. In quel momento.

Solo una sfida by giuntoallalineaa

Copertina: @xEdenB «Aspetta un secondo» prese fiato Gabriele «Mattia Briga Bellegrandi che non ha una ragazza con cui stare? Dai Mattia, non ci credo neanche se ti vedo.» sia Gabriele sia i ragazzi sembravano sbalorditi. «Allora rimediamo subito.» si affrettò Cristian. Prese il portatile della Apple e se lo appoggiò sulle ginocchia, mettendosi a sedere in terra accanto a me, poggiato con la schiena al bordo del letto, così da far vedere a tutti lo schermo. «Allora,vediamo un po'..» Cristian smanettava sul computer, era entrato sul suo profilo Facebook e stava andando sull'opzione 'amici'. «Siccome non ne hai nessuna adesso,» spiegava Cristian «troviamo un modo per fartela avere. Io ho molti amici di scuola su Facebook, premi una lettera a caso senza guardare della tastiera, e la prima ragazza che viene diventerà la tua prossima vittima.» concluse Cristian, con un sorrisetto in viso. «Qualsiasi ragazza sia, niente ripensamenti, tanto sono convinto che la farai tua Mattia.» mi appoggiò Stash.

Alpha by pampu_blu

Quando finiscono di mangiare, come ogni mattina Stiles mette via i piatti, poi fa per lavarli, ma il suo Alpha lo chiama, chiedendogli di avvicinarsi. Se lo tira sulle ginocchia, facendolo sedere a cavalcioni e prendendogli il viso tra le mani. "Sei bellissimo" dice, facendolo arrossire. "E ho una cosa da dirti." Stiles annuisce. "Ho fatto qualcosa di sbagliato?" L'uomo si sporge a baciargli la punta del naso. "Tu sei perfetto" dice. "Ma qualcun altro no." Stiles è confuso. A chi si riferisce? "Ricordi che ti ho parlato di quel mio familiare che ha avuto problemi con la legge e che non ha una vita molto regolare?" Stiles annuisce. "Ecco, è pur sempre un mio parente e sono obbligato ad aiutarlo per non farlo chiudere in carcere e buttare la chiave. In fondo è una persona buona, ma diciamo che ancora non lo sa. È l'ultimo posto in cui lo vorrei, ma devo tenerlo sotto la mia custodia e deve stare qui, nella stanza degli ospiti." Stiles sente il cuore battere veloce. Un criminale lì, in casa loro? E se succedesse qualcosa? E poi è un Alpha, Stiles lo sa, non vuole un altro Alpha lì e non vuole che il suo di Alpha si agiti, vuole solo che stia bene. "Se poi ti dà fastidio, lo sbrano" conclude l'uomo, agitando ancora di più Stiles che ingoia tutte le domande che vorrebbe fare è ne fa solo due. "Quando arriva e come si chiama?" "Arriva questo pomeriggio, vado a prenderlo all'aeroporto. E si chiama Derek." Stiles si sporge e bacia il suo Alpha. "Okay, Peter. Preparerò un dolce."

You may also like

Slide 1 of 9

Scusa, Annie. -- Thomas Bocchimpani. cover

You are my complication cover

Become again cover

I'm not a princess! | Sterek cover

The GamE•|| #Wattys2016 CameronDallas/CarterReynolds cover

Disdegno d'amore cover

More than this cover

Solo una sfida cover

Scusa, Annie. -- Thomas Bocchimpani.

Quando l'amore diviene più forte della certezza di poter continuare a credere che la società sia davvero poi così falsa, è qui che entra in gioco il fato: e si sa che il suo scopo è quello di travolgere vite e pensieri. E l'incertezza di star facendo del bene corroga le pareti dell'anima. Sarà davvero giusto, allora, l'amore? [ ... ] Mi punzecchiò. Ricevette una gomitata sul fianco. Che purtroppo mancò, prendendomi prontamente il polso e tirandomi a lui. Mi ritrovai a tre centimetri dal suo volto, il suo respiro caldo che mi solleticava le labbra. Sorrise, notando il mio imbarazzo. «Ti voglio bene.» Sussurrò. Un lampo di incertezza nei miei occhi bassi. «Davvero?» «Davvero.» Accennai un sorriso. Molto sicuramente lui notò quella mia stranezza, difatti mollò dolcemente il polso, poggiando le mani sui miei fianchi: mi abbracciò, e di nuovo mi sembrò di sviare da tutta quella confusione che mi stava attorno. Infilò il volto nell'incavo del mio collo, sorrise di nuovo. «Anch'io ti voglio bene.» Mormorai stretta al suo petto. «Davvero?» «Davvero.» [ ... ]