TW: Questa storia presenta contenuti che potrebbero risultare disturbanti per persone sensibili o troppo giovani. Si raccomanda la lettura a un pubblico adulto e coscienzioso. ••• «Ho solo una regola: non puoi baciarmi». «Dove?». «In bocca». «Vorrà dire che rivolgerò altrove le mie attenzioni». ••• È ironico pensare a quanto un luogo tanto affascinante per degli estranei possa sembrare una prigione agli occhi di chi vi abita. Petrichor è un'isola che profuma di pioggia ed è costellata di casette color arcobaleno. Nell'estate del 2008 ha fatto da cornice alla storia di Benjamin MacNiven e Nimue MacDuff. Frotte di turisti accorrevano da ogni dove, per esplorare i meandri dell'allegra isoletta al largo del suolo scozzese. Nimue vi aveva trascorso tutti e diciotto gli anni della sua breve esistenza, e non vedeva l'ora di andar via. Benjamin era già partito, tre anni prima, ma per cause di forza maggiore. Lui adorava la sua isola. Adorava anche Nimue, ma questo non glielo aveva mai detto. Giocavano a rincorrersi, si facevano i dispetti. Erano solo dei bambini, e a loro stava bene così. Quando si cresce, però, è naturale che facciano capolino anche nuove consapevolezze: sui propri sentimenti, ma soprattutto sui propri desideri. Nimue lo constatò a sue spese. C'erano una volta una gabbianella che voleva imparare a volare e il custode di un faro. «Come i cieli di Scozia» non è una favola, anche se ne indossa le vesti. È la realtà di due adolescenti, che, un po' come tutti, cercano di trovare il loro posto nel mondo, e che, un po' come tutti, a volte sbagliano strada. Ma l'importante, in fondo, è riuscire a non perdersi. Ⓒ 2021 Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione totale o parziale senza il consenso dell'autrice.
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