«Sei così megalomane.»
«Non lo pensi davvero.»
«Sì, Harry. Ti senti il padrone di tutto.»
Riesco a bloccarla, la mia mano è attaccata al muro, all'altezza della sua testa, così come per l'altra. Il mio corpo è molto vicino al suo, posso ancora sentire il vapore caldo, dell'acqua bollente, su di lei. Deglutisce, le osservo le labbra, gli occhi e il collo. Ho all'improvviso un'irrefrenabile voglia di lasciarle dei segni sul collo. Quanto vorrei fosse mia.
«Non mi sento padrone di tutto, solo di quel che è mio.»
Lei ballerina, lui cantante.
Amélie e Trigno, che fin da subito entrano in conflitto, ad ogni piccolo sguardo, si lasciano qualcosa di indelebile dentro, qualcosa che neanche la pazzia può cancellare.