Guardian Angel || Song Mingi
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Ongoing, First published Aug 02, 2021
Spesso ci viene insegnato che, al nostro fianco, ognuno di noi ha un angelo custode. Egli ha il compito di guidarci, prenderci per mano e accompagnarci nel corso della nostra vita, senza, però, farsi notare.

Valeria, in particolar modo, ha sempre creduto a questa storia. Fin da piccola era abituata a recitare una preghiera, insieme alla nonna, legata agli angeli custodi e la loro protezione.

La ragazza è cresciuta facendo riferimento alla fede in più casi, rifugiandovi nei momenti più bui, senza, tuttavia, dimenticare la libertà degli altri o invadendola con valori, a suo parere, antichi e sbagliati.

Tutto cambia quando, in un pomeriggio di pioggia, Valeria viene investita mentre stava attraversando la strada, arrivando a un sussurro dalla morte, soluzione che lei, in un momento di debolezza, richiama a gran voce.

La sua ora, però, non è ancora giunta, per questo ci penserà qualcun'altro a farle capire che la vita è preziosa, che non bisogna sprecarla.

Essa è un'opportunità che non deve essere sprecata, la si deve vivere ogni secondo e al meglio possibile.



Data di inizio scrittura: 8/08/2021

Data di fine scrittura: **/**/****

Data di inizio pubblicazione: 15/08/2021

Data di fine pubblicazione: **/**/****
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#18angelocustode
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34 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.