«La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia.» (Schopenhauer)
Gli esseri umani tendono a distaccarsi dalle cose dolorose, effettivamente, così come affermava il teorico Schopenhauer noi siamo "un pendolo che oscilla" alla ricerca della gioia, di quel sentimento vivo, della felicità.
Però come ci si arriva? La felicità, a parer mio varia da persona a persona.
Penso anche però, che l'odio che il filosofo provava per la vita, per gli esseri umani, abbia offuscato il suo modo di vedere i sentimenti per come sono per davvero, l'amore non è definibile qualcosa di puramente fisico, bensì ultraterreno.
Probabilmente, lynn Wilde si trovava in totale sintonia con le idee del famoso teorico, non che odiasse l'umanità in se, non fraintendetemi, Lynn non disprezzava la vita, l'accoglieva così com'era, aveva un modo di fare tutto suo, al limite del credibile, con quell'ironia pungente che era solita usare in ogni situazione.
Thomas invece non era per nulla il tipo d'uomo che ci si aspetterebbe da una persona col suo prestigio, pensava alle cose della vita prima del resto, eppure si diceva che i matematici fossero tutti guidati dal raziocino e dalla meticolosità, non Thomas Maxwell però.
Prima del suo lavoro pensava a rendersi la vita divertente, pensava a trastullarsi, ed era così che riusciva a star bene nonostante il suo sapere.
"La conoscenza spesso ti rende depresso"
I due si trovarono in sintonia sin dal primo sguardo.
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"Non la facevo così audace caro professore.." Il sorriso beffardo che gli rivolsi parlava da se, come d'altronde il resto dei nostri gesti facevano già da tempo.
"Il fatto che io mi diletti a danzare su un palo per gingillarmi un po' di tanto in tanto non mi rende meno professionale." Mi carezzò i folti capelli beandosi di quell'illecito contatto.
"Ai miei occhi si, la rende decisamente poco professionale.."