I giorni passavano, tutti insapore, poiché non per tutti il vino bastava a rendeli lieti. Tadashi trascorreva tutto il dí a contemplare la bellezza dei cieli, soffermandosi, una volta giunta la sera, sui piccoli puntini che intravedeva sopra di lui. Immaginava quanto sarebbe potuta essere gioviale la sua esistenza se, invece di essere nato tra le genti, si fosse generato come una di quelle costellazioni che ammirava ogni notte. Sarebbe potuta essere una vita dolce, come un regalo donatogli da Somnus, un'utopia senza alcuna fine. Il ragazzo dai capelli dell'edera non sapeva che questo suo desiderio non sarebbe stato poi così irrealizzabile. Lontano da lui vi era un altro ragazzo il cui desiderio, opposto, era di riavere la sua natura umana. Essa gli era stata negata dall'infanzia e non vi era giorno in cui egli, pensando alla sua fanciullezza ormai persa, non versasse delle lacrime. Stesse lacrime, rimanendo intrappolate nella densa atmosfera, generavano nuove costellazioni e recavano a Tadashi il motivo per alzarsi ogni mattina.All Rights Reserved
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