Quando Elisa si svegliò il sole iniziava già a sorgere. Era in ritardo. Si alzò e si vestí in fretta, con gli abiti per l"impresa. L'impresa. E cosí il temuto giorno era arrivato. Era una tradizione della sua città. Quando compievano sedici anni i ragazzi e le ragazze dovevano affrontare una sfida. Una semplice sfida. Sopravvivere. Venivano create coppie di ragazzi che, aiutandosi a vicenda, dovevano sopravvivere alla Sfida. Lei era finita in coppia con Tobias. "Mica male" pensò, e sorrise. Afferrò i pantaloni in cotone e la maglia blu della divisa per la gara e andò in cucina. La madre era china sul bollitore del the. Aveva pianto. Elisa si sedette e iniziò a sgranocchiare nervosamente dei biscotti. L' orologio della cucina batté le sette. Era ora. "Quelli del ministero dovrebbero arrivare da un momento all'altro, sei pronta? " chiese sua madre. Elisa non rispose. No che non lo era. Il campanello suonò. La madre non riuscí a trattenersi e scoppiò a piangere.