L'isola di Prirode è divisa a metà, come era già successo in passato. Il Sud, per poter salvare la nazione dalla guerra imminente, decide di offrire la possibilità ai carcerati di arruolarsi in cambio di una riduzione di pena. È per questo che Reila si ritrova ad essere un soldato in una delle tante Basi Militari, anche se tutto ciò che desidera è tornare alla sua vita tranquilla. Ha promesso a sua sorella di stare lontana dai guai, ma tutto le diventa più complicato quando conosce i componenti della sua squadra e il suo comandate. «Non mi offendo per così poco», ribadì dopo qualche scambio di mosse «Perché, credevi fosse una punizione?», chiese velocemente a causa del fiato corto. Non ci feci molto caso nel sentire di avere il suo stesso tono di voce. «Sinceramente sì. L'unica volta che ho parlato più del dovuto mi hai usato per un tuo stupido test.» Le mie forze stavano per esauristi. Mi sentivo stanca, sopratutto perché il mio avversario non dava nessun segno di resa. Sapevo che non sarei durata molto... Poi, in un secondo, lui riuscì ad afferrarmi il polso e a portarmi vicino a lui. La mia schiena poggiava sul suo petto e il dolore del polso contorto saliva e mi bruciava tutto il braccio. «Non mi dire che sei ancora ferma a quell'episodio.» La sua voce mi arrivò in un mormorio debole e affaticato, il suo respiro veloce mi spostava una ciocca che era scesa dalla coda. Sentirlo così tremendamente vicino mi fece mettere da parte il dolore per poter reagire. Anche io non mi capacitai di come riuscii a capovolgere la situazione. Riuscii a percepire il suo dolore dal piccolo verso che si lasciò sfuggire. «Mi è difficile dimenticare i torti subiti», dissi con un mezzo sorriso involontario. Non potevo vederlo in viso, ma sentivo il suo corpo tremare per una risata. E anche io avrei probabilmente condiviso il momento, se solo non avessi guardato oltre la spalla del comandate. Se non avessi incrociato lo sguardo accigliato di