"Tieni questo" le disse, sfilandosi il gilet per metterlo sulle sue spalle piccole e ossute. Addosso a Lyz sembrava più un giaccone senza maniche che le arrivava al ginocchio, ma andava benissimo così. Si sarebbe sentita più al sicuro in quel modo. "Il gilet fortunato, ricordi? - le asciugò una lacrima col pollice - Tienilo sempre addosso e andrà tutto bene". "E tu?" piagnucolò, stringendogli la mano. Owen sentì di nuovo il sangue ribollire alla vista della macchia violacea che avvolgeva il suo braccio sottile a partire dal polso. Dopo, si disse, dopo... Sfoderò il sorriso più tracotante che aveva e rassicurò di nuovo Lyz: "Non mi serve la fortuna. Me la so cavare. Tornerò prima di quanto pensi". "Promesso?" Prima ancora che potesse rispondere, una grossa mano callosa si serrò attorno alla spalla della bambina. "Owen, il tempo stringe" gli ricordò l'uomo dietro di lei. Si alzò docilmente in piedi. Dopo, si rammentò ancora, per poi girarsi verso i box dei raptor. "Promesso" disse guardando un'ultima volta sua nipote.