SEQUEL DI "THE WORDS I NEVER TOLD YOU" «Tu la ami?» gli chiese in tono innocente. Vidi il ragazzo leccarsi le labbra e passarsi una mano tra i capelli, ma, quando capì che non avrebbe potuto continuare a non rispondere, chiuse semplicemente gli occhi come se tutto ciò che aveva in testa lo stesse ferendo fin troppo. Li riaprì solo dopo diversi secondi per guardare nuovamente la bambina, ma questa volta la calma, arrendevolezza, sincerità e tristezza mischiate in quelle iridi verdi mi bloccarono il respiro. «Si, la amo» confessò infine, rivolgendole un piccolo sorriso che raggiunse gli occhi, illuminandoli e facendoli quasi brillare nella fioca luce del tardo pomeriggio. «Così?» chiese ancora Anaya, distanziando le piccole manine di appena pochi centimetri. «O così?» Questa volta le distanziò il più possibile, allargando al massimo le braccia. Harry rise, in modo così sincero che il cuore sembrò scoppiarmi, poi rimosse la mano dalla schiena della bambina per allargare entrambe le lunghe braccia quanto più potesse. «Così» confermò, ed un brivido non tardò ad attraversarmi la schiena a quella dichiarazione indiretta, «e anche di più.» «È tanto» mormorò lei contro il suo petto. Harry le sorrise ancora. «Non può essere misurato.»