Italia, 1960. Altea è una ragazza di ventun anni che vive in un piccolo paesino di campagna, dove la cosa più emozionante che possa succedere durante tutto l'anno è la festa di fine estate, quando ci si riunisce in piazza a mangiare pizzette e ciambelle che preparano le nonne del paese e cantare e ballare sotto le stelle. Dopo la morte prematura dei genitori, Altea è rimasta sola in una piccola casa rustica al limitare della collina, affacciata davanti a un bosco. Si guadagna da vivere vendendo i prodotti del suo orto e per arrotondare, ogni tanto, guarda la bambina di una coppia di medici che abitano nella cittadina accanto. In una di quelle ultime sere d'estate, mentre si avvia verso casa, Altea avverte come la strana sensazione di essere seguita, e così nei giorni a venire, nonostante non sembri esserci nessuno oltre lei. Convintasi che sia solo una sua sensazione, Altea decide di ignorarla, finché quella sensazione non prenderà forma seduto sulla sedia della sua cucina, con stivali neri logori ai piedi, capelli lunghi fino alle spalle e occhi neri come la notte. La vita che conosceva, fatta di doveri e monotonia, sarà destinata a cambiare per sempre. Altea scoprirà che esiste un mondo molto più oscuro e pericoloso, che ospita creature al di là di ogni sua immaginazione e che la costringerà a navigare in un vortice di paura, coraggio e passione, e il calar della notte sarà il loro appuntamento.