"È lo studio delle cose e il maneggio delle cose che ha istruito l'umanità e ha detronizzato gli dei." Vi è stato un tempo in cui gli esseri umani sono stati capaci di convivere gli uni con gli altri. Esseri straordinari gli umani: concepiti in modo da svolgere le più diverse mansioni, diventarono col tempo creature dalla psiche complessa, autori di rivoluzioni di cui percepiamo gli effetti ancora oggi. L'uomo imparò a domare il fuoco e le bestie, finendo per credere se stesso come un'entità capace di tutto e in un batter d'occhio non erano più gli dèi a dettare le leggi della natura, erano gli uomini a farlo. Consapevole di essere coinvolto in quello che è considerato il miracolo della vita, l'essere umano si credette potente al punto di testare la propria forza su altri uomini. Improvvisamente calarono le tenebre e dalle tenebre regnò il caos, il cielo si oscurò talmente tanto da non lasciare sfuggire neanche un minuscolo raggio di sole, non vi regnava più la pace nel vecchio mondo. Le regole imparziali e giuste degli antichi dèi scesero in secondo piano rispetto al caos che ormai vi regnava e in nessun modo si sarebbe potuto tornare indietro. Per tale motivo ristabilire l'ordine fu necessario, ricominciare da capo fu l'obiettivo che si posero gli dèi, cancellare quello che era stato fatto per poter riscrivere la storia della vita terrena senza commettere una seconda volta gli stessi errori. Eppure era lecito chiedersi quali fossero stati questi errori, gli dèi fornirono all'uomo la terra su cui essi poggiano, l'acqua, l'aria, la vegetazione e perfino la capacità di conservare in loro stessi una vasta e profonda conoscenza. L'uomo ha sempre posseduto le risposte a ogni cosa, adesso gli dèi li avrebbero privati di tale consapevolezza.