Tratto dal capitolo due. Lo sentii sospirare facendo dei passi verso le scale, "cosa faccio adesso?" Pensai colta dal panico. Appoggiò un piede sul primo scalino facendo rimbombare in tutta la casa lo scricchiolio del legno. Il cuore batteva all'impazzata, batteva così forte che lo sentivo sbattere nelle tempie, così assordante che non riuscivo più a sentire nulla. Mi stava venendo un attacco di panico, mi sentivo il fiato spezzarsi in gola, il petto bruciare, ardere di fiamme cocenti. La vista iniziò ad annebbiarsi e le mani non smettevano di tremare. Restai ferma immobile dietro al muro in cui mi ero nascosta stringendo la felpa che stavo indossando. Mi sentivo rigida e le ossa iniziavano a farmi male, gli occhi iniziavano a bruciare e a riempirsi di lacrime. Non ero più preoccupata che questo ragazzo potesse vedermi, ero terrorizzata dai minuti che scorrevano anche fin troppo velocemente. Non ce l'avrei mai fatta a tornare a casa in tempo, mio fratello mi avrebbe uccisa. «Tu chi sei?!».